Era venerdì sera. Come tutti i venerdì sera, uscita dall’ufficio ero andata direttamente al pub. Quel venerdì, insolitamente, erano venuti solo tre colleghi, perché il lunedì successivo era un bank holiday e quindi in molti erano corsi a casa a prepararsi per il weekend lungo fuori città. I quattro che rimanevano a Londra, invece, avevano mantenuto il consueto appuntamento al pub.
Era uno di quei pub vecchissimi, quelli che ti fanno ricordare quanto ci sia di bello a Londra, niente a che vedere con i troppi Wetherspoons che dilagano nella metropoli. Si trovava tra gli alti edifici moderni della City, un edificio molto più piccolo, in pietra, dalle finestre grandi, i cui vetri erano chiaramente molto più vecchi di tutti gli avventori del posto. Cozzava con tutto quello che gli stava attorno, ma proprio per questo amavo quel pub. L’atmosfera, dentro, ti faceva dimenticare la tua settimana di lavoro, le ore di viaggio da casa in ufficio e viceversa, le bollette, la muffa in casa, le ambulanze a tutte le ore del giorno e della notte. Una volta dentro, mi sentivo proiettata in un’epoca in cui il ritmo era scandito dalla natura, in cui il lavoro era manuale, stancante, ma anche liberatorio.
Quel venerdì, come dicevo, non eravamo in molti. Inoltre, anche se noi quattro non saremmo andati fuori Londra per il fine settimana, due di noi se ne andarono via dopo solo qualche pinta perché avevano comunque dei programmi il giorno dopo. Così, alle undici di sera, eravamo rimasti solo io ed il mio capo. L’unica persona in ufficio con cui non mi trovavo a mio agio, ovviamente. Avevo tentato di resistere alla tentazione della fuga, ma dopo poco che eravamo rimasti soli, lui si era messo a farmi un pippone sull’importanza dell’igiene dentale.
Volevo spararmi in testa, cercavo un modo per svicolare, ma lui continuava ad ordinare una pinta dopo l’altra senza darmi il tempo di dire di no. E la storia dell’igiene dentale andava avanti senza sosta, e senza dar segno di giungere mai ad una fine. Perché mai il mio capo pensava che l’igiene dentale fosse un argomento di conversazione da pub? Il venerdì sera? Forse mi odiava e voleva spingermi a licenziarmi. O forse era la persona più noiosa del mondo ed io lo scoprivo solo ora (in fondo, di solito mi tenevo ben lontana da lui al pub, quindi questa era la prima ed unica volta in cui avevamo una vera conversazione).
Non so quanto a lungo fosse continuato il monologo sull’igiene dentale. So solo che bevvi così tanto per non pensarci più che la mattina seguente, quando mi svegliai, avevo completamente rimosso di essere andata a casa del mio capo una volta usciti dal pub. Oddio, cosa avevo fatto?